Descrizione | |
Fa troppo freddo per morire. La prima indagine di Contrera by Christian Frascella Questo libro di Christian Frascella - ambientato nella Torino di Mia sorella è una foca monaca – è un piccolo miracolo: una miscela perfetta tra l'hard-boiled di Hammett e Chandler e le atmosfere tutte contemporanee di un quartiere pericoloso, seducente, brulicante di vita, che ricorda a tratti la Marsiglia di Izzo. È in questo mondo che Frascella fa muovere un protagonista destinato a lasciare il segno: un adorabile sbruffone che nasconde dietro la battuta pronta le cicatrici di una vita buttata all’aria con metodo. In altre parole, un perfetto antieroe dei nostri tempi. Contrera ha quarant’anni, trascorsi quasi tutti a Barriera di Milano, un quartiere della periferia torinese che da roccaforte operaia si è trasformato in una babele multietnica. Faceva il poliziotto ma si è fatto cacciare per una brutta storia di droga, ora fa l’investigatore privato senza ufficio e riceve i suoi clienti i n una lavanderia a gettoni, accanto a un piccolo frigo pieno di birre che beve dalla mattina alla sera. La sua ex moglie lo detesta, la figlia adolescente si rifiuta di rivolgergli la parola. Ad amarlo restano giusto la sorella e i due nipoti, divertiti dalla sua eccentricità. Quando Mohamed, il proprietario della lavanderia, gli chiede di aiutare Driss, un ragazzo magrebino cui vuol bene come a un figlio e che si è indebitato con una banda di albanesi, Contrera non può certo tirarsi indietro. M a come in ogni giallo che si rispetti, le cose sono molto più complicate di quanto sembri a prima vista: e quando salta fuori il primo cadavere, Contrera capisce di essersi ficcato in un pasticcio nel quale finirà per rischiare non solo la pelle. C'è infatti un uomo con un coltello piantato nel petto, dentro un locale a luci rosse di Torino. Fuori, quel quartiere multietnico che assomiglia al mondo. Tra poliziesco e commedia, Fa troppo freddo per morire è un romanzo senza molti paragoni, una miscela tutta nuova. Inizi a leggerlo e provi di tutto. Ridi, pensi, ti commuovi, segui l'indagine, poi le disavventure sentimentali del protagonista, fai insieme a lui il bilancio della tua vita, stai attento a un altro indizio. E alla fine - grazie alla qualità della scrittura - vorresti che il viaggio non fosse finito. "Un morto e trentuno possibili assassini, anzi trenta, perché sono quasi certo che Oskar non l’ho ammazzato io." | |
Scheda creata Martedi' 24 luglio 2018 | |
La collana Einaudi I coralli | |
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