Descrizione | |
1915-1917 Destinazione Rombon di Massimo Peloia Il Monte Rombon fu uno dei caposaldi della difesa austriaca dell’Alto Isonzo: la sua storia, e quella degli uomini che tra 1915 e 1917 tentarono invano di prenderne la cima, è per la prima volta raccontata da Massimo Peloia in questo libro. Il volume, cronaca fedele e puntuale degli avvenimenti, ha per filo conduttore la vicenda del Battaglione Alpini Ceva del 1° Reggimento: dai primi mesi nella tranquilla Valle Aupa, sulle Alpi Carniche tra Moggio e Pontebba, al trasferimento a marzo 1916 con “destinazione Rombon”, in uno dei settori più temuti dell’intero fronte alpino. Da quel momento le vicende del Battaglione Ceva diventano quelle dolorose del monte Rombon, del vicino Cukla e degli altri reparti alpini che vi combattevano: i battaglioni Bes, Pieve di Teco bis, Val Ellero, Bassano, Exilles, Ceva, Val Tanaro, Saluzzo, Valcamonica, Borgo San Dalmazzo, Bicocca, Vestone, Dronero, Sette Comuni, con l’11ª compagnia del Mondovì e le batterie da Montagna 38ª e 51ª . Un’epopea tragica ed eroica, pagina poco conosciuta della storia Alpina, finalmente descritta nei minimi particolari, compresi i risvolti mai conosciuti: il clamoroso scioglimento del Battaglione Pieve di Teco con la pesante accusa di indegnità, la perdita e la riconquista del Cukla, la crudele guerra dei cecchini, il sanguinoso e vano attacco dei sei Battaglioni Alpini il 16 settembre 1916, la terribile “morte bianca”. “Eventi tragici – scrive nell’introduzione Peloia – ma anche episodi dal sapore quasi leggendario come quello del gruppo di alpini che preferirono gettarsi da una rupe piuttosto che darsi prigionieri, o di grande umanità nel caso dell’attendente che sacrificò la propria vita per portare soccorso al proprio Capitano gravemente ferito. Senza dimenticare i Caduti e gli atti di valore compiuti dai nostri soldati sul monte Rombon e sul monte Cukla , in una guerra disperata contro un avversario ben organizzato che occupava posizioni dominanti”. Un capitolo a parte viene riservato ai numerosi cimiteri di guerra, corredati dagli elenchi nominativi dei Caduti: dalla loro costituzione alla successiva attività di dismissione da parte personale del C.O.S.C.G. nel primo dopoguerra, fino alla sistemazione definitiva nell’Ossario di Kobarid/Caporetto. Basato sulle fonti ufficiali e le testimonianze dirette dei combattenti, con i volti di molti protagonisti e il corredo fotografico di centinaia di immagini d’epoca, in gran parte inedite. Spiega l’autore: “Oltre alla fredda narrazione dei fatti, alle quote altimetriche, alla triste contabilità dei morti e dei feriti, si è cercato di dare un nome e un volto ai tanti di allora. In qualche caso più fortunato, si è potuto anche dare voce ai loro ricordi. Per tramandare solo quello che è stato”. Prodotti correlati La Grande Guerra sul fronte delle Dolomiti. Volontari alpini di Feltre e Cadore nella Grande Guerra Prodotti correlati: Volontari alpini d i Feltre e Cadore nella Grande Guerra 1917/1918 Il Feltrino invaso. Immagini Grande Guerra: dalle Dolomiti al Grappa. Memorie del periodo della Guerra Europea 1915-1918 | |
Scheda creata Martedi' 14 agosto 2018 | |
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