Descrizione | |
Battista Borsato Etica dell'imperfezione L'uomo e il suo limite Collana: M3 Fede e annuncio Vivere il senso del limite, accettare di sbagliare, saper convivere con le proprie imperfezioni ci rende meno assoluti, più umani e anche più capaci di relazionarci con gli altri, perché animati dal sentimento liberante della misericordia e della compassione. Gesù non è venuto per i giusti, ma per i peccatori e molte parabole ed episodi del Vangelo aiutano ad entrare in questa nuova logica. L’uomo sviluppa le proprie potenzialità vivendo più il senso del limite e dell’imperfezione che tendendo ansiosamente alla perfezione; «liberarsi dalla perfezione» non significa, infatti, indulgere all’indolenza e al disimpegno, ma valorizzare il proprio potenziale umano. La crescita non avviene inseguendo un’immagine ideale di sé o coltivando obiettivi sproporzionati, ma vivendo quello che ciascuno è, senza competizioni esasperanti e senza dover rincorrere traguardi o mete al di fuori o al di sopra delle proprie capacità e delle proprie originali possibilità. Diventare se stessi, senza sottostare a schemi, accettando i propri limiti e anche gli errori e le sconfitte, è il contenuto dell’etica dell’imperfezione. Sommario Prefazione. Introduzione. I. L’uomo è un essere itinerante: analogia del viaggio. II. Invece della perfezione promuovere l’umano: Gesù e l’«inconsistenza». III. La parabola del figlio prodigo (Lc 15,11-32) nella prospettiva dell’etica dell’imperfezione. IV. L’indulgenza non è indolenza: Gesù di fronte agli erranti. | |
Scheda creata Mercoledi' 8 maggio 2019 | |
La collana Fede e annuncio | |
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