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Carlo Scilironi San Paolo filosofo Pubblicato da Queriniana Collana: Giornale di teologia 439 Come non interrogare i testi paolini anche sul piano filosofico? Questo saggio non lo fa per una qualsivoglia approvazione filosofica né per una mera estensione semantica del termine filosofia. Lo fa per la loro assoluta radicalità: perché l’”antifilosofia” che affermano esplicitamente è in realtà un’altra potente filosofia. Si deve riconoscere alla filosofia contemporanea il me rito di un rinnovato interesse per la figura e l’opera di Paolo. Tuttavia non può sfuggire che l’attenzione è per lo più circoscritta all’ambito degli studi filosofico-politici: da Schmitt a Taubes il punto è la crucialità di Paolo per il destino politico della Modernità. A monte di questi autori, più radicale è Nietzsche: la questione paolina abbraccia l’intero dell’esistenza, ne problematizza modalità e fondamento. Così Paolo campeggia come filosofo simpliciter. In linea con questa intuizione, il saggio di Scilironi rivendica la legittimità dell’interpretazione di Paolo quale filosofo a pieno titolo: «Si ritiene», scrive l’autore, «che non solo vi siano tutti gli elementi per proporne una lettura in quanto filosofo, ma che soltanto accedendo a tale profilo si rende ragione in toto della sua figura e della sua assoluta centralità nel determinare i destini del mondo e della storia». Ne consegue una ricaduta rilevantissima sulla filosofia stessa, che si rideclina come filosofia della rivelazione. Libreria Campedèl Belluno | |
Scheda creata Sabato 29 gennaio 2022 | |
La collana GDT Giornale di teologia | |
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