Descrizione | |
Storia della scultura d'Italia Antonio Frugoni Pubblicato da Morcelliana Collana: Parola dell’arte Introduzione di Salvatore Settis > Il giovane Arsenio Frugoni tenne queste lezioni di storia della scultura, dopo quelle dedicate alla pittura e all’architettura, nella sua città, Brescia, mentre l’Italia cominciava a rialzare la testa dalle macerie del fascismo e della guerra. Sono pagine nelle quali incontriamo, tra gli altri, Cosmé Tura, con la sua «sconcertante sincerità di espressione, senza compromessi» e «la potenza della sua visione tragica, dura della realtà»; Francesco Borromini con la sua «sete di ribellione anticlassica e antitradizionale» dietro cui si legge «la convinzione e lo slancio creativo, la coerenza dello stile», ma anche «un’espressione di libertà gaia e spensierata»; Jacopo della Quercia con la sua «essenzialità efficacissima di atteggiamenti» e «quelle forme forti, raccolte, ripiegate in una serietà che pare in ascolto di una voce interna». > Quasi a ogni pagina incontriamo parole che evocano sì caratteri stilistici, ma sono anche nette suggestioni etiche, a valere per chi lo ascoltava. L’insistenza di Frugoni su un ventaglio di valori morali, dove virtù civili come la coerenza diventano meriti dello stile, parla dell’arte del passato ma anche delle necessità del presente. Come se per Frugoni stesso valessero le parole con le quali egli parlava di Aby Warburg: «lo storico è un profeta volto all’indietro». Salvatore Settis Libreria Campedèl Belluno | |
Scheda creata Sabato 5 novembre 2022 | |
La collana Parola dell'arte | |
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