Descrizione | |
Paolo di Paolo, Romanzo senza umani, Feltrinelli. Recensione di Stefano Zanette Mauro è uno storico e nel raccontarla, la storia, cerca di riportare il passato come era, togliendolo le inferenze del narratore fino ad escludere l'umano. È la ricerca dell'oggettività, di una verità che tolga la paura e, come accade a lui, i rimpianti. Incontriamo il protagonista di “Romanzo senza umani” mentre cerca di riannodare i fili della propria vita confrontandosi con gli amici e gli amori di un tempo. Scopre però che il suo racconto è diverso da quello degli altri e che non solo i ricordi ma le cose vissute insieme non sono le stesse. Alla “celebrazione di una storia d'amore, portiamo sempre metà del racconto. L'altra metà non è una ratifica: integra, precisa, più spesso contraddice." Paolo di Paolo con la sua narrazione accattivante riesce a guardare al passato con benevola oggettività, ma, soprattutto, ad ispirare le buone speranze di un presente vissuto, perché ad esistere è sempre un presente. "I pomeriggi non sono soltanto laggiù," dice lei. "Ce ne sono ancora. Guarda: eccone un altro!" Apre il braccio destro in un movimento di danza, disegna un mezzo cerchio nell'aria. C'è una luce primaverile quasi insopportabile. Mi porto le mani sugli occhi, come dopo un pianto. "Anche volendo, non esiste nessuna macchina del tempo," dico, e provo a sorridere. "Esiste il presente," dice lei. "Esiste solo il presente." Dal risvolto di coprtina: Un uomo cammina lungo le rive di un grande lago tedesco. È partito all'improvviso, dopo avere provocato una serie di "incidenti emotivi", come lui stesso li definisce. È ripiombato nella vita di persone che non vedeva da tempo. Ha risposto a email rimaste lì per quindici anni, facendo domande fuori luogo. Ha provato a riannodare fili spezzati. Mauro Barbi, storico di professione, cerca di aggiustare i ricordi degli altri - le persone che ama e ha amato - proponendo la sua versione dei fatti. Cerca di costruire una "memoria condivisa" che lo riguarda. Ma che impresa è? Forse c'entra una Piccola era glaciale privata, un processo di raffreddamento che ha spopolato la sua esistenza. Dove sono Fiore, Arno, il vecchio Cardolini, Meri, la Ragazza belga di Madrid? Dov'è Anna? Dove sono tutti? Forse il lago a cui ha dedicato anni di studio può dargli le risposte che cerca. Vede, anzi immagina, l'immensa lastra di ghiaccio che lo copriva da sponda a sponda quattro secoli e mezzo prima. Il sole pallido su una catasta di uccelli morti. Un lunghissimo inverno che travolse l'Europa con i suoi venti polari, le grandinate furiose, le inondazioni. Una remota stagione estrema che faceva battere i denti, perdere la speranza, impazzire. Come se ne uscì? Come se ne esce? Le immagini del passato ci ingannano sempre. Barbi prova a rientrare nel presente, con tutta l'ansia e la fatica che richiedono i gesti semplici. Uno in particolare potrebbe cambiare tutto. In questo suo "Romanzo senza umani", dove gli umani sono a fuoco più che mai, Paolo Di Paolo interroga i disastri climatici delle nostre singole vite. Gli anni senza estate, i desideri furiosi come acquazzoni tropicali, le secche della speranza, il gelo che intorpidisce e nasconde. E poi il disgelo, che finalmente riporta alla luce. Che cosa ricordano, gli altri, di noi? | |
Scheda creata Giovedi' 21 marzo 2024 | |
La collana Narratori Feltrinelli | |
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