Descrizione | |
Emmanuel Exitu, Di cosa è fatta la speranza, Bompiani 2023. Il romanzo di Cicely Saunders che si è presa cura degli incurabili. “Da nessuna parte è scritto che le cose debbano andare come sono sempre andate, e da nessuna parte è scritto che non si possa tentare qualcos'altro.” Cicely è una ragazza che vuole. Vuole contro le consuetudini; vuole contro i pregiudizi che come donna la pongono ai margini, e vuole contro una società che non si occupa dei più deboli. Cicely è una donna che spera e che riesce a vivere la speranza trovando, oltre i propri limiti, l’energia e l’aiuto e la vita che cerca. “La speranza è una cosa che non si sa bene cos'è. L'unica cosa certa è che è scomoda e snervante, il modo peggiore di affrontare la vita. Naturalmente se si escludono tutti gli altri, che sono molto peggio.” “Di cosa è fatta la speranza” di Emmanuel Exitu è un grande romanzo che conquista dalla prima all’ultima parola con la sua storia coinvo lgente, una scrittura limpida e pensieri che insieme volano e si radicano, ed è anche la storia vera di Cicely Saunders che si è presa cura degli incurabili dapprima come infermiera e poi come medico e fondatrice del primo moderno hospis. Stefano Zanette Dal risvolto di copertina: Alle 5.46 del mattino del 15 ottobre 1943 le allieve infermiere dell'ultimo anno della Nightingale Training School for Nurses partono da Londra dirette a un ospedale allestito per curare i feriti che giungono dai fronti di guerra. Tra le ragazze, emozionate nelle loro uniformi impeccabili, ce n'è una snella e buffa per via delle lunghe gambe e dei piedi grandi: la famiglia l'aveva instradata verso l'università di Oxford, ma lei ha deciso di diventare infermiera. Si chiama Cicely Saunders. Durante le infinite notti in corsia, Cicely vede morire tra sofferenze indicibili ragazzi belli e coraggiosi, suoi coetanei. Sa di non poter fare per loro nulla se non ciò che i medici prescriv ono, eppure si rende conto con orrore che per un medico ogni moribondo è una causa persa, un insuccesso professionale. Cicely comincia a fare una cosa a cui dedicherà la vita intera: annotare i tentativi e i fallimenti, le intuizioni, le buone pratiche che consentono di lenire la sofferenza di chi non è più guaribile. E quando capisce che il suo diploma di infermiera non basta più, si laurea in Medicina e, nel 1967, riesce ad aprire il primo moderno hospice: non un posto dove si va a morire, ma dove si può vivere fino all'ultimo istante con dignità. Emmanuel Exitu si ispira alla storia di Cicely Saunders - le cui procedure sono tutt'oggi considerate dall'OMS il punto di riferimento per migliorare la qualità della vita dei malati terminali - per scrivere un romanzo luminoso, che racconta il misterioso abbraccio tra il dolore e la speranza e ci riguarda tutti. La storia di questa donna dalla caparbietà visionaria ci dice che la sofferenza si sconfigge prima di tutto con un farmaco di cui tutti possiamo disporre , l'empatia, e che la speranza è, come scriveva Emily Dickinson, "quella cosa piumata / che si viene a posare sull'anima" e può illuminarci fino all'ultimo nostro respiro. | |
Scheda creata Martedi' 19 marzo 2024 | |
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La nostra rensione su RAI3 Veneto Giovedi' 21 marzo 2024 *** Incontro con l'autore Sala Bianchi (Viale Fantuzzi, 11 - Belluno) Venerdi' 22 marzo 2024 alle ore 20:30 a cura di: Centro di solidarietà Charle Peguy *** Premio Comisso 2024 |
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