Il volume si apre con una descrizione inedita dei Monti del Cadore redatto da mons. Giovanni de Dona nel 1876. I monti di cui si parla non sono le cime delle montagne, ma i pascoli, gli alpeggi, i boschi e i prati. In alcun caso si parla di cime o crode. Dobbiamo ringraziare la litigiosità dei nostri vecchi, ma forse era soltanto fame crudele, scrive nella prefazione Andrea Angelini, se una mole così copiosa di informazioni è giunta fino a noi. La necessità di fissar confini, di descriverli, di descrivere i diritti d'uso, e di fare in modo che tali scritture potessero arrivare ai posteri, ci ha portato un volume non indifferente di atti nei quali sono descritti fatti, nomi di persone e di luoghi, preziosi per chi cerca di portare alla luce un po' di storia cadorina. La ricerca degli oronimi è stata guidata dal prof. G.B. Pellegrini. Sommario 1. De Donà: monti del Cadore. 2. Centro Cadore - Pieve : Vedorcia. 3. Centro Cadore - Domegge: Spalti di Toro. 4. Centro Cadore - Lozzo : Val Longiarin. 5. Indice degli oronimi. | |
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