La drammatica testimonianza di una donna irachena sopravvissuta alle persecuzioni di Saddam Hussein Traduzione di Gian M. Giughese La giornalista Mayada Al-Askari - irachena di nobile e antica famiglia ottomana - non è mai entrata in rotta di collisione con il governo del proprio paese, nemmeno dopo l'ascesa al potere di Saddam Hussein, che ha conosciuto personalmente. Saddam le permise addirittura di conoscere la sua famiglia e i suoi più stretti collaboratori, tra cui il famigerato Ali il Chimico. Ma un terribile giorno Mayada è stata prelevata con un'accusa pretestuosa e rinchiusa nel carcere di massima sicurezza di Baladiyat. Ha scoperto così che le torture del regime nei confronti dei prigionieri politici non erano dicerie, ma straziante realtà: lei e le sue diciassette compagne di cella hanno subito più volte interrogatori condotti da veri e propri aguzzini. Mayada è infine riuscita a riconquistare la libertà. Questa è la sua storia. | |
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