Primi anni Ottanta. Un giovane cronista di “nera” cerca di sopravvivere nella Palermo della mattanza mafiosa utilizzando le sole armi che ha a disposizione: l’amore e il sesso. Le sue giornate sono in equilibrio tra sangue pubblico – delitti, indagini, scoop – e sentimenti privati – conquiste rapinose, notti di musica, letture.
Intorno a lui si dipanano quattro storie crudeli che lo condurranno ai confini di un mondo fatto di violenza, speranze frustrate, illusioni: un mafioso che non vuole diventare killer ; una modella impreparata all’urto della vita; un padre immerso nell’odio; una figlia in cerca del proprio onore. Quattro storie che agli occhi del protagonista, “occhi di sonno” per via delle tanti notti perse, diventano “canti” di una città disperata e seducente, dove si combatte una battaglia antica di buona e mala carne. Nello sguardo del narratore c’è l’innocenza di una generazione cresciuta, suo malgrado, durante una guerra, ma che continua a vivere il sogno di una vita libera. | |
L'autore Giuseppe Di Piazza ha cominciato la sua carriera giornalistica nel 1979 al quotidiano “L’Ora” di Palermo. Dal 2007 dirige “Sette” del “Corriere della Sera” e il mensile “SetteGreen”. In precedenza ha lavorato al “Messaggero” e ha guidato l’agenzia “Agr” e il mensile “Max”. Insegna all’Università Iulm e nel 2011 ha esordito come fotografo con la mostra “Io non sono padano”. Questo è il suo primo romanzo. | |
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Data ultimo aggiornamento: Martedi' 17 gennaio 2012 |