Il Ciclo del GRAAL rappresenta oggi la più celebre ed amata Epica dell'Europa medievale, constantemente riproposta al cinema, in romanzi fantasy, in giochi di ruolo e in musica. Questo testo rappresenta la più matura e completa stesura tardomedievale del Ciclo del Graal, incentrato attorno alla figura di Re Artù, alle sue lotte ed alla sua eroica battaglia finale, che lo lasciò ferito ma non morto, e pronto a ritornare nel mondo quando questo avrà bisogno della sua spada e della sua giustizia.
Alla fine del XIII secolo, gli ambienti monastici cistercensi inglesi misero mano ad una complessiva riscrittura del Ciclo Graalico-arturiano; questo testo, a lungo erroneamente attribuito al chierico Walter (o Gautier) Map, ne rappresenta il capitolo finale. Un'apocalisse arturiana dal fascino sempiterno. Indice: Prefazione; L'opera e i suoi tempi; La morte di Re Artù ed il Lancillotto in Prosa; La morte di Re Artù | |
Note sull'autore: Testo comunemente attribuito a WALTER MAP (1135-1210) di nobile e ricca famiglia gallese; a Parigi studiò teologia e ricevette gli ordini minori e tornato in patria, fece parte della corte di Enrico II d'Inghilterra (1154-1189) che lo nominò giudice. Conobbe Thomas Becket e fu canonico di San Paolo a Londra, partecipò al Concilio Lateranense III, tenutosi a Roma nel marzo 1179; fu arcidiacono di Oxford fino al 1196 e canonico della cattedrale di Hereford. | |
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Data ultimo aggiornamento: Martedi' 21 febbraio 2012 |