Sin dal grembo materno i bambini imparano ad ascoltare le voci esterne. Dopo la nascita, poi, sanno riconoscere le voci consuete e produrre suoni (gorgoglii, lallazioni …) che diventano spesso un modo per esprimere il proprio sé e richiamare l’attenzione dell’adulto sul loro bisogno. Il suono diventa una vera e propria forma di comunicazione. E l’ascolto un’esplorazione dell’ambiente. Eppure, questa esplorazione non è affatto agevolata. Gli ambienti di vita sono spesso caratterizzati da caos e confusione: telefonini, tv, clacson, urla degli adulti. È importante, quindi, costruire contesti nei quali i bambini possano esplorare i suoni educativi e stimolanti. Ecco allora il percorso proposto in queste pagine, che non richiede materiali particolari se non qualche strumento musicale e oggetti costruiti. Ascolta il mio suono suggerisce le esperienze che si possono fare con i bambini dei nidi, degli spazi gioco e dei centri prima infanzia. In queste tipologie di servizi è importante strutturare un tempo e uno spazio perché, sollecitando nei bambini la scoperta del proprio udito, si liberi la loro creatività. Creare contesti stimolanti di ascolto ma anche di sperimentazione di suoni, mettendo al centro il bambino e la sua competenza di scelta, significa, per l’adulto educatore, non pianificare ma vivere la proposta pedagogica nell’esperienza diretta, unica ed esclusiva, con i bambini. Solo così si scopre che l’autonomia del bambino e la consapevolezza educativa dell’adulto possono arricchirsi reciprocamente. | |
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Data ultimo aggiornamento: Martedi' 28 febbraio 2012 |