Il suo nome era Luigia Concetta, ma tutti la chiamavano Giséta. Era nata il 1° maggio 1900 a Dosolédo, un paesino dell'alto Cadore incastonato fra le Dolomiti del Popèra, luoghi di natura potente e incantata che nel 1915 vennero travolti dalla furia della Grande Guerra: quasi 4000 morti in pochi giorni; 2000 falciati da bombe e fucili, 2000 soffocati dalle valanghe, migliaia i feriti e i prigionieri.
Sulla Cresta di Confine si consumò un massacro che troppo a lungo è stato dimenticato dalla storiografia ufficiale. Un racconto corale dove alle voci dei soldati e al rumore delle armi fa da controcanto la tenera storia di una ragazza e di un mulo ritrovato fortunosamente in una trincea abbandonata, grazie al quale un intero paese4.57 12/05/2012 riuscì a sopravvivere. | |
La collana Testimonianze cronaca e storia | |
Testimonianze fra cronaca e storia-1939-1945: Seconda guerra mondiale |
I libri dell'editore Mursia
Gli scaffali di Storia |
© Libreria Campedèl - Piazza dei Martiri,27/d - 32100 Belluno telefono +39.0437.943153 fax +39.0437.956904 e-mail info@campedel.it | |
Data ultimo aggiornamento: Sabato 12 maggio 2012 |