Teresa d’Avila (1515-1582), che il 27 settembre 1970 Paolo VI proclama Dottore della Chiesa, emerge da questa opera come donna dal temperamento forte, capace di affrontare sfide enormi e, al tempo stesso, grandi sacrifici pur di raggiungere lo scopo in cui crede senza mai vacillare: la riforma dell’Ordine carmelitano.
Coraggiosa tanto da tener testa a confessori, vescovi, alte autorità religiose e da interpellare personalmente il re di Spagna pur di difendere la sua fede, la riforma e le persone che stima
e ama (in particolare Gracián e le sue suore). L’autore racconta la storia delle diverse fondazioni di conventi carmelitani femminili e maschili che Teresa effettua in varie città della Spagna. E anche la storia dei suoi numerosi viaggi, compiuti senza esitazione con ogni mezzo del tempo (carrozza, dorso di mulo e … a piedi), sotto il caldo torrido o le piogge torrenziali. Il racconto è arricchito di ampie citazioni degli scritti di Teresa, delle sue lettere e delle testimonianze di personaggi che la conobbero direttamente. Ne esce una Teresa perspicace, coraggiosa, capace di umorismo e persino di autoironia. In un mondo misogino come quello del secolo XVI, Teresa di Gesù seppe marcare i suoi confini e far valere la sua condizione di donna, dovunque si trovasse. Il suo femminismo è proverbiale. | |
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La collana Donne e uomini nella storia | |
La collana dal carattere storico - critico, biografico e narrativo insieme presenta donne e uomini, epoche, eventi e idee che presentano valori umani e cristiani a valenza universale. |
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Data ultimo aggiornamento: Lunedi' 14 maggio 2012 |