Il testo è costruito con leggerezza su capitoli dedicati a “Ridere, “Tradurre”, “Drammatizzare”, “Riapprendere il perdono”. Ne risultano percorsi affascinanti attraverso l’opera di Hannah Arendt, i movimenti sotterranei dei concetti, il trapassare di esperienze reali (amicizie, letture, discussioni) nel pensiero e soprattutto il suo giocare liberamente con l’inglese, la lingua dell’esilio americano, e il tedesco, la lingua materna, con la filosofi a e con la poesia.
L’autrice utilizza in prevalenza testi inediti in Italia, in particolare lettere e brani di diario, mettendo in luce aspetti sorprendenti della grande filosofa. | |
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La collana Saggi | |
I libri dell'editore Raffaello Cortina Editore
Gli scaffali di Storia | |
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Data ultimo aggiornamento: Lunedi' 28 maggio 2012 |