Verso un genocidio finanziario: questo il titolo di un crudo reportage sulla crisi greca. C'è, in questa immagine impietosa dell'Europa che strangola la Grecia, fino a provocarne la "morte sociale" E come se il lungo ciclo della civilizzazione - più di tre millenni - si fosse riavvolto d'un colpo, riportandoci là dov'era incominciato.
Esposta, com'era all'origine, prima che le mura della Polis cominciassero a delimitare lo spazio dell'incivilimento. E stata l'invenzione della città la grande innovazione che ha avviato la pratica di addomesticamento del potere. Al riparo delle sue mura, nello spazio protetto da cui sono state tenute fuori le forze del caos, è stato possibile cominciare a porre sotto controllo le potenze distruttive con cui si era espressa fino ad allora la natura selvaggia del dominio. E immaginare un modello di ordine a dimensione umana. Due ne erano stati gli ingredienti: la forza della Legge e la forza della Parola. La capacità di asservire la violenza naturale a un'idea di relazionalità st abile. E la possibilità di riconfigurare "narrativamente" il tempo. I due miti fondativi, di Medusa e di Perseo, da una parte, e delle Sirene e di Ulisse, dall'altra - di cui si occupa questo libro - raccontavano appunto questo passaggio dal numinoso all'umano. Che accadrà ora, nel momento in cui la solidità dei luoghi sembra vacillare e sciogliersi sotto la spinta travolgente dei flussi finanziari, e quelle linee di confine farsi incerte e permeabili? | |
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Data ultimo aggiornamento: Mercoledi' 19 settembre 2012 |