E proprio partendo dall’eredità di Giorgione – così efficacemente evocata in una famosa frase del Longhi – attraverso le opere di grandi protagonisti della pittura del Cinquecento nell’Italia del Nord – da Tiziano, Tintoretto,Veronese a Lotto, Moretto, Romanino, Dossi, Correggio, ai Bassano – il volume, che accompagna l’esposizione allestita nello splendido scenario di Palazzo Te, dà conto dell’intrecciarsi, tra le nebbie della pianura padana, di Natura e Maniera, di attenzione al dettaglio reale e virtuosismo formale, nell’arte dei diversi interpreti del periodo, a dimostrazione di come la “Maniera Padana” sia in realtà la combinazione di più “anime” e di più “maniere” diverse tra loro. I tanti artisti presenti in questo nutrito percorso – scandito da oltre 130 opere provenienti da numerosi musei italiani ed esteri, chiese e collezioni private – muovono infatti dalla lezione giorgionesca, di volta in volta interpretandola e personalizzandola, ma senza mai prescinderne: ora seguendo le enfatiche inquietudini, ora i richiami emotivi resi, talvolta, con una composizione più movimentata originaria del Centro Italia, spesso rileggendo il crescente naturalismo diffuso nel Nord e il senso della luce nella tradizione locale. Il magico connubio tra figura e paesaggio innescato da Giorgione, le sue invenzioni cromatiche costituiscono dunque un’eredità fondamentale che non verrà dispersa ma che, a contatto con i crescenti fermenti manieristici e con le inclinazioni personali di un’affollata generazione di nuovi talenti, sfocerà in una “rivoluzionaria” rappresentazione della realtà – nella straordinaria personalità di Caravaggio – capace di influenzare a sua volta la pittura a Roma e in grande parte d’Europa. Curato da Vittorio Sgarbi con la collaborazione di Mario Lucco, Natura e Maniera tra Tiziano e Caravaggio presenta opere inedite, nuove attribuzioni e puntuali letture interpretative, in un excursus estremamente articolato che ci porta a scoprire, accanto ai “giganti” del tempo , autori di eccellente valore e opere poco note, dando modo di confrontare le esperienze e le differenti personalità che hanno prodotto nel corso del XVI secolo, nelle regioni della pianura padana, una civiltà artistica straordinaria e un patrimonio senza paragoni nella storia della cultura dell’intera Europa. Mantova, Palazzo Te 5 settembre 2004 – 9 gennaio 2005 | |
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Data ultimo aggiornamento: Mercoledi' 28 novembre 2012 |