“A Noi sembra di dover risolutamente dissentire da codesti profeti di sventura, che annunziano sempre il peggio, quasi incombesse la fine del mondo”: sono le parole di Giovanni XXIII in occasione della solenne apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II. Il Papa era ben consapevole che l’indizione del Concilio non sarebbe stata un’impresa facile. Nei suoi diari, padre Roberto Tucci, allora direttore de La Civiltà Cattolica, annota che papa Roncalli gli confidò che i curiali “non riescono a vedere le cose in una prospettiva veramente universale”. Universale, invece, il Concilio lo fu davvero: quasi tremila vescovi presenti durante le quattro Sessioni, nonché periti da ogni angolo del mondo; ancora, giornalisti e televisioni che trasmettevano approfondimenti e cronache in ogni dove. Erano gli anni Sessanta e lo sviluppo dei mass-media rendeva il mondo un villaggio globale. I lavori conciliari, coperti inizialmente dal segreto, ebbero, poi, sempre più spazio nelle cronache dei quotidiani, delle radio e della TV. In questo saggio, pensato in particolare per studenti e studiosi, insegnanti di religione, sacerdoti e operatori della comunicazione, della pastorale e della cultura, Dario Viganò, dopo la descrizione della complessità del contesto in cui si colloca l’annuncio del Vaticano II (lo scenario geopolitico internazionale, il cambio di pontificato tra Pio XII e Giovanni XXIII, il cambio delle politiche tra i blocchi USA-URRS e l’esperienza italiana del governo di centro-sinistra), fa rilevare come il Concilio si avvii con uno stile di pontificato assolutamente nuovo e in un’epoca in cui, in Europa e in Italia, si registra un cambio sociale reso evidente dai consumi culturali e dal processo di sviluppo del sistema dei media. Proprio lo sviluppo dei media porterà il Concilio a fare i conti con un modello di comunicazione a cui la Curia romana era poco abituata. Se l’iter di approvazione dell’Inter mirifica (documento che segna la presa in carico delle comunicazioni di massa da parte della Chiesa cattolica) risulta faticoso e con una recezione piuttosto negativa, i documenti successivi – grazie alla maturità della discussione – proprio in riferimento alla cultura e alla comunicazione, conterranno sviluppi decisamente più interessanti. Il volume si chiude, poi, evidenziando l’eredità del Concilio, in particolare per quanto riguarda la teologia della comunicazione (soprattutto per impulso dell’Istruzione pastorale Communio et progressio). Il libro è inoltre arricchito da un DVD contenente preziosi filmati, documenti storici dell’Archivio dell’Istituto Luce sull’apertura del Vaticano II da parte di papa Giovanni XXIII, l’arrivo dei Padri conciliari a Roma e la conclusione del Concilio da parte di Paolo VI. | |
L'autore | |
Dario Edoardo Viganò Professore ordinario di Teologia della comunicazione e direttore del Centro Lateranense Alti Studi presso la Pontificia Università Lateranense. | |
Allegato: DVD | |
| |
La collana Saggistica Paoline | |
Saggi di cultura religiosa in senso ampio, che affrontano le diverse tematiche della fede, della spiritualità, della Bibbia, della teologia, del dialogo interreligioso in maniera divulgativa, senza però rinunciare al necessario rigore scientifico. |
I libri dell'editore Edizioni Paoline / San Paolo
Gli scaffali di Storia |
© Libreria Campedèl - Piazza dei Martiri,27/d - 32100 Belluno telefono +39.0437.943153 fax +39.0437.956904 e-mail info@campedel.it | |
Data ultimo aggiornamento: Mercoledi' 23 gennaio 2013 |