Ci sono tanti modi di accostarsi ai Padri della Chiesa e altrettanti sono i modi di giudicarli.
Guido Innocenzo Gargano ha preferito un approccio che riesce non soltanto a far conoscere culturalmente i Padri, ma anche a farsi contagiare dal loro modo di accostarsi al dato rivelato in genere, e soprattutto al testo biblico, ritenuto fessura per eccellenza in cui insinuarsi per accedere alla conoscenza della verità. È stato scelto Gregorio Magno perché il modo di reagire di quest’ultimo testimone dell’antichità classica di fronte a un testo ritenuto ispirato ha fatto scuola per tutte le generazioni successive di credenti occidentali. Basti ricordare alcune delle sue massime più felici: Divina eloquia cum legente crescunt (le parole di Dio lievitano in parallelo con la crescita di chi le accosta); oppure: Extra tempus sed non extra mysterium (possiamo trovarci fuori dal tempo in cui sono avvenute le cose descritte dai libri ispirati, ma non fuori dal mistero in essi contenuto). Gregorio è riuscito a rendere popolare la convinzione agostiniana che scopo di tutte le Scritture ispirate è quello di rendere l’uomo stesso una Scrittura vivente. Da cui la bellissima massima: Viva lectio vita honorum, cioè leggere la vita stampata sul volto dei buoni è come leggere la Scrittura ispirata divenuta vita | |
La collana Parola di Dio I padri | |
I padri e le Sacre scritture |
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Data ultimo aggiornamento: Mercoledi' 23 gennaio 2013 |