Costante è stata l'attenzione di Ricoeur al tenia della pena, nel suo versante teologico (chi commette peccato? chi giudica e condanna?), filosofico (l'intrecciarsi di male subìto e commesso) e politico-giuridico (come sanzionare il colpevole senza comminare inutili sofferenze?). Nei saggi qui per la prima volta tradotti, che coprono l'arco dell'intera riflessione ricoeuriana, vediamo all'opera il respiro ermeneutico del filosofo: partire dalle evidenze per mostrare i reconditi significati del "diritto di punire", un diritto che, se non riflessivamente sorvegliato, rischia di rovesciarsi nell'opposto; non riparazione di un danno, ma perpetuazione, anche involontaria, del male fisico e morale. Due testi di Ricoeur sul diritto di punire qui per la prima volta presentati in edizione italiana. Che rapporto c'è fra la legge che punisce e la fallibilità umana? La pena come luogo tematico di frontiera in cui la giustizia incontra il male e la ragione è costretta ad affrontare i propri limiti. | |
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Data ultimo aggiornamento: Venerdi' 13 aprile 2012 |